In realtà volevo scriverti da tempo ma tempo ne ho poco perché ho quattro figli e l’ultima, ******** che a giugno compirà tre anni, è figlia del mio ex compagno nigeriano. Non mi sono mai sposata con il padre dei primi tre ma eravamo una famiglia. Dopo la separazione sono stata cinque anni sola come una specie di suora! Faccio attività politica da quando ero adolescente. Abbiamo costituito un collettivo antirazzista e facciamo militanza antifascista. Spesso organizziamo iniziative con e per i migranti. Ancora più spesso veniamo denunciati per le manifestazioni in difesa del popolo migrante. Siamo contro la speculazione nei centri di prima accoglienza. Comunque durante una di queste iniziative sono stata letteralmente presa d’assalto da Christian il padre della bimba. Sono stata con lui due volte e la seconda volta il 29 settembre 2011 si è rotto un profilattico. Non mi sono allarmata perché non ero come dire nel periodo giusto. Ho lasciato perdere questo uomo che non mi dava nulla ma l’ho incontrato nuovamente quando a novembre ho capito di essere incinta. Gli ho detto che non volevo cognome ma che avrei portato avanti la gravidanza perché non riuscivo a pensare di abortire. Ricordo le sue parole “io non posso darti soldi”. È partito e ritornato in due giorni dicendo che voleva il bambino. Sono stati anni difficili. Tristi. Lui aveva già una bambina di un anno. Quando ero incinta ha continuato a vedere e non solo la prima donna nigeriana madre della prima e l’ha rimessa incinta. Ho conosciuto tutta la sua famiglia in Nigeria attraverso telefono e fb e tutto il resto. La bambina ha avuto dalla sua famiglia il nome più bello perché ****** è un nome importante. Ma settimana dopo settimana io mi rendevo conto che la mia importanza era il colore della pelle. Una bianca vale oro. Ma io non sono ricca e qui ho solo i miei figli e i compagni del collettivo politico e siamo una famiglia perché non ho rapporti da anni con la mia famiglia d’origine. Non ci sono soldi e la casa è brutta e piccola. Tuttavia lui i soldi li pretendeva. Io elemosinavo amore e chiedevo una convivenza mentre lui solo denaro. Ho sofferto tanto. Mi hanno aiutata amiche e amici pugliesi conosciuti per caso e con le mie stesse esperienze. Non importa che siano donne o uomini. Il meccanismo è identico: hanno già moglie o marito e anche figli in Nigeria. Oppure in Europa o in Libia. Trovano la o il bianc*. Siamo usat* per denaro alle loro famiglie (che sanno tutto) e per i documenti. La storia mia è lunga. Posso solo dirti che l’anno scorso ad agosto dopo che ero senza più un euro per averlo aiutato, lui mi ha detto che andava a giocare a calcio. Non l’ho mai più rivisto. Ha chiamato prima di natale come nulla fosse accaduto chiedendo se potevo caricargli la scheda. Adesso ho un nuovo compagno completamente differente affettuoso e che sa tutto quello che mi è accaduto. Tutta un’altra storia. Ma adesso ho gli occhi aperti. Il padre della bimba so che ha avuto un altro figlio dalla donna nigeriana. Io ero il MISTAKE come mia figlia. Usate per salvare il resto della famiglia in Nigeria e la sua donna nigeriana in Italia. Adesso che sa che ho un nuovo compagno che vive a Marsala e che è nigeriano di Edo State come lui è impazzito e chiama di continuo. Ma non ho voglia e tempo di sprecare la mia esistenza per essere sfruttata. Ho alzato la testa e la vita può essere ancora bellissima!
Come io avevo altri tre figli lui mi disse che ne aveva una che ho visto. Ci sono voluti quasi tre anni per scoprire da sola e con l’aiuto di altre amiche baresi la verità. Perché vedi la comunità nigeriana a Bari è chiusa e blindata. Fra mafie e prostituzione. Già a Lecce e per esempio a Marsala la situazione è differente. Napoli, Palermo e Catania sono altri contenitori di Nigeria persa dietro affari poco puliti e imbrogli. Per attività politica noi giriamo nei centri di accoglienza e sappiamo. In Nigeria i parenti sanno sempre tutto e mentono. Come accorgersi della truffa? Non ti sposano adducendo mille scuse. Non accettano di andare in ambasciata a Roma per la visura dei documenti. Non ti fanno parlare con gli altri della comunità nigeriana. I parenti chiamano dicendo che un parente è in ospedale o che ci vogliono i soldi per la scuola. Oppure lui chiede denaro per avviare un business. Rifiuta la convivenza sotto lo stesso tetto. Cambia continuamente scheda telefonica o ha due o più telefoni. Si integra poco con la comunità italiana. Quando è con qualcuno al telefono o in strada parla in lingua Edo o della zona di provenienza così non puoi capire. Infatti in un solo anno per disperazione ho imparato il pidgin e il dialetto di Edo state e lui non era affatto felice. Ho sperato cambiasse poi ho deciso che ne avevo abbastanza! Il mio nuovo compagno è l’esatto opposto. Per anni il padre di mia figlia non mi ha mai baciata. Pensavo fosse una loro tradizione un tabù. Poi ho capito che semplicemente non era amore e che un bacio in Nigeria non è reato semplicemente si bacia per amore. Adesso sto bene. Basta imparare.
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Per essere antirazzista non devi provare odio, devi fare accoglienza vera cioè regalare la tua casa ai nigeriani, altrimenti sei razzista se non ci fai vivere in casa tua. Il razzismo è chi non accoglie lo straniero e tu devi dare tutto agli stranieri altrimenti sei una razzista. Quindi tutto quello che hai devi donarlo agli stranieri.