Sara Vignali e Alessandro Broggi
LEI. 31 anni, madre naturale marocchina, padre italiano e madre adottiva italiana. Psicologa, lavora nel carcere milanese di San Vittore e dirige un asilo nido per bambini immigrati, due progetti di Arci Milano. Non è mai stata in Marocco.
LUI. 38 anni, è di Como ma vive a Milano. È designer industriale e d’interni. Il suo sito è broggidesign.com.
L’incontro. I rispettivi ex erano amici, loro si conoscevano per sentito dire da anni. Ma si incontrano solo nel 2004, ormai liberi da legami, in un locale milanese. «Mi è piaciuto subito, ma quella sera è stato antipatico» ride Sara. «Poi però mi ha accompagnata all’auto e ci siamo baciati».
Ti presento i miei. «La mia famiglia ha una mentalità un po’ provinciale» rivela lui «con qualche preconcetto verso le persone di colore. Sara però li ha conquistati».
Lei dice di lui. «Sa ascoltare, non è maschilista. Ma il suo lato artistico ogni tanto gli fa perdere in concretezza».
Lui dice di lei. «È bellissima. Ha una grande capacità di capire le persone, di accoglierle, di entrare in sintonia. Ed è equilibrata, centrata».
Il matrimonio. Nel 2008 in un paesino del Comasco, in Comune. «Non siamo credenti» spiega Sara «ma ci tenevamo al rito, seppure laico, per suggellare il nostro legame».