Per quanti come me seguono i casi di coppie miste in Italia e nel mondo, ieri sera c’è stato un appuntamento imperdibile: un Real sulle Coppie Miste.
Sposto tutti i miei impegni domenicali in modo che alle 21. 10 posso essere davanti alla Tv sintonizzata su Real time per godermi quello che pensavo fosse un programma interessante, un programma che aiutasse tutte le coppie miste a far luce sulle difficoltà di essere oggi una coppia mista in Italia, un programma che mettesse in evidenza una sorta di integrazione e di superamento del razzismo, dei luoghi comuni ai quali siamo abituati qui in Italia e dei pregiudizi culturali e mentali.
Ma ahimè è stato quanto di più superficiale, scontato, privo di interesse e con un basso background culturale: a partire dall’uso improprio della lingua italiana.
Il programma esordisce con la storia di Veronica ed Elyas, lei napoletana e lui mauritiano. Lei cattolica e lui Musulmano. Non è chiaro il senso di questa storia. Tutto è focalizzato sul parto imminente di Veronica tanto che ad un certo punto si pensa di star guardando 24h in sala parto. Di questa coppia non viene spiegato nulla se non la nascita di questa bambina : eppure sono di Napoli, una città italiana con una realtà sociale non semplice soprattutto per immigrati e per persone di colore. Tutto è messo da parte: non è raccontato nè in che modo Elyas sia venuto a Napoli, nè in che modo abbia ottenuto i documenti di permesso, nè in che modo si sia riuscito ad integrare e che rapporti abbia con i cittadini Italiani specialmente con i napoletani. Non dimentichiamo che Elyas è musulmano e tutte le donne sposate con musulmani sanno meglio di me quanto sia complicato, soprattutto all’inizio, cercare di superare le barriere religiose.. ma non qui…il padre di Lei stabilisce di battezzare la bambina e lui da musulmano non fa una piega e alla fine è tutto liquidato con un banale:
Io prego il mio Dio e lui prega il suo Dio. Comunque preghiamo un Dio”, afferma Veronica. “Quando nostra figlia crescerà prenderà il meglio, farà un mix e sarà più forte di noi due”
Secondo la mia esperienza, uno dei momenti più difficili per una coppia mista è quello di affrontare le rispettive famiglie : ma non in questo caso. Nessuno ne parla . Fino a che, il giorno del parto, la madre di Veronica, appena vista la bambina, senza neanche commuoversi, grida un “E’ Bianca!“
Io credo,mi riferisco agli autori di questo pessimo programma, se si decide di fare un programma sulle coppie miste, bisogna cercare di mettere in luce gli aspetti negativi ma anche quelli positivi. Mi spiego. Non si può far un programma sulle coppie miste con una madre al limite del Razzismo che esulta guardando la pelle della nipote non informandosi neanche sul suo stato di salute. Credo che non esista nulla di più offensivo per una coppia mista sentire qualcuno esultare per il sol motivo che la figlia abbia dato alla luce una creatura di pelle bianca e non nera o “coloured”.
La seconda storia è quella della cinese Tina e Max. Anche qui fatico ad avere interesse. Le donne orientali sono donne complicate. Hanno carattere e personalità forte e a questo si aggiunge una cultura spirituale davvero profonda. Ma qui.. tutto è dato per scontanto. Il punto focale è l’anniversariodi matrimonio : ma cosa ci può mai fregare dell’anniversario se non abbiamo elementi necessari per poter aver anche un minimo interesse per questa coppia??
La Terza coppia è quella di Cristiana (Peschiera Borromeo) e Sonu (India). Motivo di questa partecipazione è la celebrazione del matrimonio indù. Purtroppo anche qui si sarebbe potuto discutere tanto sui problemi culturali, le differenze religiose e la disoccupazione che il più delle volte caratterizza una coppia mista. Invece no tutto è liquidato con una serie di messaggi sbagliati: 1)affermare che la cultura indiana e quella italiana si somiglino vuol dire affermare che la vita sulla terra sia uguale a quella possibile sulla luna di Giove 2) per quale motivo una donna italiana dovrebbe rinunciare alla sua cultura e quindi alla sua religione per abbracciare quella del marito e sposarsi con un rito del tutto a lei sconosciuto 3) anche qui c’è una madre razzista che dice alla figlia il giorno delle nozze di essere una via di mezzo tra il carnevale e il circo e non nasconde di aver sempre sognato un buon marito italiano magari impiegato e con una vita italiana più convenzionale. Unico momento carino è stato il fratello dello sposo cimentarsi in un ballo Bollywood.
Arriviamo all’ultima coppia: Luigi (Milano) e Janaina (Brasile).
Non riesco a capire se questo programma abbia come autori Salvini e Maroni messi lì solo per screditare i napoletani, la loro gestualità, il loro dialetto e il loro modo di urlare. La madre di Luigi non è razzista è di più. Urla contro la nuora brasiliana, screditandola e insultandola affermando che non è una brava madre… e il suo sposo?? Se ne va a fare un tatuaggio! Ma non prima di esser passato ad un ristorante cinese per organizzare il suo matrimonio. Ora quello che mi chiedo: se si è in difficoltà economiche tanto da non riuscir neanche a organizzare un matrimonio in un ristorante cinese come si ha la disponibilità di farsi tatuare il nome della figlia sul braccio seguito da My Life?? A questo si aggiungono tutta una serie di banali racconti come il blog di cucina di Janina, il vestito acquistato su internet e la patetica quanto davvero pietosa scena nella chiesa evangelica : una cosa da far venire i brividi anche ai più temerari. Ciliegina sulla torta : anche in questo caso il padre non nasconde di aver sempre voluto una donna italiana per il suo unico figlio.
In conclusione: un mix di storie scontate, banali e prive di interessi.Questo Real si presentava come un docu- soap che si poneva l’obiettivo di raccontare il processo di integrazione in atto in Italia ma di storie di integrazione io non ne ho proprio viste. E, in generale, sono oltre 600.000 gli italiani che hanno un’anima gemella straniera ma che diversamente da come Real time vuole raccontare le coppie miste, ogni giorno devono affrontare problemi di lavoro in un ‘ italia dove non c’è lavoro per gli stessi italiani figurarsi per gli stranieri, di documenti : c’è gente che aspetta visti per anni interi, che intraprende vere e proprie guerre contro le ambasciate di turno, che non ha permessi di soggiorno o che sono in attesa, o che sono in attesa di una cittadinanza che arriva dopo una vita. Il problema più grande che abbiamo in Italia di cui nessuno ha parlato sono i pregiudizi,i luoghi comuni : un persona di colore è sempre e comunque vista come un clandestino sbarcato il giorno prima a Lampedusa. Sfugge alla gente che magari sia istruito e con un notevole background culturale. Sono gli occhi della gente, le risatine, le cose dette a bassa voce, le chiacchiere, la mancanza di fiducia… e se poi dopo verranno problemi come l’organizzazione di un matrimonio o un anniversario ben vengano… ma pensiamo prima alle cose importanti.