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debora-e-naokiCiao a tutti e soprattutto a tutte! Ora vi racconterò la mia storia con un ragazzo half, mezzo cinese e mezzo giapponese, per il quale mi sono fatta 14 ore di volo fino a Tokyo… dove è finita drammaticamente e in modo scioccante.
Lui si chiama Naoki, l’ho conosciuto nel gennaio del 2011 tramite un sito chiamato Japancupid, perché volevo un ragazzo giapponese, pensando stupidamente che potessero avere più la testa sulle spalle, essere più seri dei ragazzi che avevo conosciuto fino ad allora.
Quando ho visto la sua foto mi ha subito colpita tantissimo, e (non essendo un membro pagante né volendolo assolutamente essere) ho potuto solo mandargli un cuore per fargli sapere che mi piaceva. Lui si è messo subito in contatto con me dandomi il suo numero di telefono così potevamo chattare.
Beh, mi ricorderò sempre quel giorno di un gennaio gelido, in cui tirava un vento e nevicava pure, nonostante io sia in liguria sulla costa, e in cui per ore mi sono messaggiata con questo ragazzo giapponese bellissimo. Non ci potevo credere che sarei riuscita a contattarlo e che lui avrebbe ricambiato il mio interesse!
Non vi sto a dire tutti gli sms che ci siamo mandati per mesi, lui il ragazzo più bello e dolce e intelligente che avessi mai conosciuto, dopo un paio di mesi ero già cotta! E un bel giorno, mi dice che secondo lui ci stavamo innamorando l’uno dell’altra (“Bello, io lo sono già da tempo!”), e che ero la sua ragazza! Non ci potevo credere!!! Mi sentivo così fortunata… finalmente nella mia vita un ragazzo come si deve!
metroVi dico solo che a maggio già parlavamo di vita assieme, un futuro comune con matrimonio e figli. Nessun ragazzo, neanche quello con cui ero stata ben 7 anni, mi aveva mai parlato di futuro assieme. Lui era perfetto!
Certo, ogni tanto spariva, ma mi diceva che era tanto occupato con il lavoro e gli studi; quando non faceva il suo corso TOEFL lavorava in un supermarket, e viveva vicino alla stazione di Ikebukuro. Tutte informazioni un po’ vaghe ma quando sarei stata a Tokyo avrei visto dove lavorava, dove studiava e dove abitava. Perché, sì, già da mesi sapeva che sarei andata a Tokyo a metà ottobre, per incontrarlo e diventare una coppia di fatto, anche se eravamo “ufficialmente fidanzati” su facebook e i suoi amici sapevano che ero la sua ragazza.
Lui, finito il suo corso, sarebbe espatriato per migliorare il suo inglese, e volendo starmi vicino pensava a trasferirsi in Inghilterra. Anche se l’Inghilterra non mi fa impazzire, ero al settimo cielo perché sarebbe stato a sole 3 ore di volo da qui, e anzi lui mi aveva parlato del nostro futuro insieme in Inghilterra. Ero felice come non mai, potete immaginarvelo!
Così mi sono fatta in quattro, ho sudato sette camicie lavorando tutta la stagione in un hotel per avere i soldi per il viaggio a Tokyo, solo per lui! Lui, che sarebbe stato l’ultimo ragazzo con cui avrei provato a costruire qualcosa, e lui lo sapeva, sapeva bene che non volevo soffrire più per un ragazzo, sapeva che ero una brava ragazza e che le mie intenzioni erano serie. E mi diceva che anche lui voleva una ragazza per la vita, che ero grandiosa e che il suo futuro era con me e i nostri bambini.
E così vi ho delineato brevemente i 9 mesi in cui ci siamo sentiti e innamorati…

Eccoci al giorno della partenza: Linate-Londra-Tokyo. Viaggio lunghissimo ma passato molto bene, per niente noioso, niente jet lag (che per fortuna quindi ancora non so cosa sia). Ritiro il mio telefono in affitto al banco Softbank nell’aeroporto di Narita, e mando degli sms a Naoki… niente. Boh, sarà a scuola a lezione. Mando così dei messaggi a due amici che avevamo in comune, che subito mi rispondono entusiasti.
Arrivo in hotel, il Mitsui Garden, un lussuoso grattacielo nel cuore di Ginza, e finalmente Naoki mi risponde; era a lezione (o al lavoro, non ricordo più), andava a casa a fare una doccia e cambiarsi e mi raggiungeva in albergo.
Io intanto ero già in camera, una doppia (ho pagato per 2 siccome speravo si potesse trattenere ogni tanto!), emozionata perché poco mi separava dall’avere il mio ragazzo adorato davanti, finalmente!!
deboraQuando mi ha mandato il messaggio con scritto “Sono arrivato all’hotel”, vi giuro che il cuore mi stava per scoppiare, ero così emozionata!!!
E se non gli fossi piaciuta fisicamente? Perché si, ci eravamo visti, ma dal vivo è ben diverso! In quanto a carattere lui non mi aveva dato dubbi: gli piaceva come pensavo e la mia personalità, e nelle ultime settimane mi aveva cominciato a dire (viste le mie preoccupazioni che gli rivelavo) che l’aspetto era relativo, che comunque ero sempre io, e la gente cambia negli anni anche invecchiando ma il carattere rimane quello, e lui mi amava! Un ragazzo così intelligente mai lo avevo incontrato in vita mia.
Io lì ad aspettare che la porta della camera si aprisse, con in mano due coppie di braccialetti per me e per lui.
Eh si, gli avevo detto che volevo portargli un regalino, ma francamente i suoi gusti erano piuttosto dispendiosi (Bulgari, D&G, ecc). Ragazzi, ma per chi mi aveva preso?!? Essere italiana e aver studiato in una scuola di moda a Milano non vuol dire essere ricca! Vuol dire che i miei genitori si sono svenati per farmi studiare, e che io sono nata in Italia e basta! Così gliel’ho fatto capire… e mi ha chiesto una cosa che non mi aspettavo, dei “braccialetti di coppia”, per me e per lui, uguali, da indossare per rendere ufficiale che noi eravamo fidanzati.
Ed ecco il momento: la porta si apre! Lui non esattamente come nelle foto (un po’ ritoccate) che aveva sul suo vecchio profilo facebook, ma comunque bello, e altissimo. Ed era mio!! Ero felicissima ma anche imbarazzatissima, e pure lui. Insomma, il primo impatto come incontro non è stato il massimo perché sembravamo due cretini che non sapevano bene cosa fare.
Io nei pochi mesi precedenti gli avevo fatto presente che poi dal vivo magari non ci saremmo piaciuti fisicamente ma che, nel caso, potevamo rimanere amici.
Così, prima di dargli i braccialetti di coppia, gli ho detto: “Sei sicuro che vuoi che siamo una coppia o preferisci rimanere amici?”
E lui: “Se non fossi stato sicuro non sarei neanche venuto qui”.
Con un sorriso stupendo, ed io felicissima gli ho messo il braccialetto, e lui a me, e gli sono saltata al collo, e poi, beh… era il mio ragazzo, e come ha ribadito lui ci eravamo aspettati per tanto tempo!
Siamo usciti quando era già sera, ci siamo fermati in un konbini e poi abbiamo fatto un giro dalla Skytree e siamo andati a mangiare del ramen. Nel corso del nostro “primo appuntamento” ci sono state cose, piccole cose, che mi hanno fatto venire dei dubbi, sempre messi a tacere perché non potevo essere paranoica.
Salto ogni particolare, e anche la serata in hotel, per arrivare subito alla mattina dopo, in cui mi ha fatta sedere vicina a lui e ha fatto una foto di noi due col suo cellulare, foto venuta benissimo, non come quella che avevo fatto io col mio.
C’era tempo per altre foto, c’era tempo anche per fare dei video. C’era tempo ogni giorno per stare con lui. Lui, che mi aveva guardata dritta negli occhi e detto: “Sei bellissima, ti amo” (e “ti amo” me l’ha detto in italiano).
Al che lui doveva andare a lezione, e dopo un bacio (subito mi aveva salutata sventolando la mano… ok sei giapponese, ma sono la tua ragazza, dammi un bacio!) mi ha detto che ci saremmo visti quella sera alle 6 dopo il lavoro.
Una volta sceso, mi manda un sms: “Buona giornata, tesoro”. Oddio, che dolce!

Era ora per me di andare in esplorazione, anche se devo dire che il primo giorno sonovista stata parecchio imbranata e non riuscivo a trovare la strada.
Poi per caso ho beccato un punto col wi-fi gratis, ottimo momento per usare il mio cellulare italiano e postare subito l’unica foto che avevo fatto con Naoki, e taggarlo… Beh, su facebook non risultava più il suo nome!! Io stranita… bbooohhh!!!
Vado sul mio profilo, e vedo che sono ufficialmente fidanzata con un certo Adkjada Jaajea, e che lui, al contrario di me, non era fidanzato! E non aveva più neanche una foto sul suo profilo, nemmeno una!!
Ho cominciato a sudare freddo, che cavolo era successo in quelle poche ore?!? Così gli ho mandato un sms, sapendo che comunque era impegnato e quindi non mi avrebbe risposto presto. Continuo il mio giro, ma francamente di malavoglia, potete capire…
Tornata in hotel dove c’era di nuovo il wi-fi, mi ricollego a facebook. L’unica cosa cambiata era la sua situazione sentimentale, era tornato fidanzato.
Ma sta cosa non si spiegava comunque, e quindi avrei aspettato le 6 per chiedergli spiegazioni.
Le 6 arrivano, e di lui nessuna traccia, nemmeno un messaggio, ed ecco il panico che cresce.
Allora gli mando una raffica di sms… ed ecco cosa mi dice: “Ho fatto vedere la foto che abbiamo fatto stamane a mia madre, disapprova. Purtroppo ha detto che se veramente voglio stare con te devo tagliare i ponti con la mia famiglia. Non posso farlo. Serberò nella mente i momenti felici con te per tutta la mia vita. Non posso dimenticarti. Mi è stato così difficile decidere che sto piangendo. Ti imprimerò nella memoria. Mia madre ha detto che sceglierà lei per me una ragazza cinese o giapponese più avanti. Tu sai che non posso lasciare i miei genitori che mi hanno cresciuto. Scusa. Ti amo. Ti spedirò i braccialetti e la chiave dell’hotel. Devo scegliere i miei genitori. Devo scegliere fra mia madre e te. Mi dispiace. Ti amo.”
Non l’ho mai più visto.

Vi giuro che ero la disperazione fatta persona. Ma ve lo immaginate? Avevo speso energie, avevo progettato con lui, insieme a lui, il nostro futuro, era il mio ragazzo, lo amavo!
Mi ero fatta 14 ore di volo per lui e speso tutto ciò che avevo guadagnato per arrivarci. E come un fulmine a ciel sereno mi ritrovo piantata dal mio amore, a 14 ore di volo da casa, in un Paese dove non riuscivo neanche a leggere le scritte, con una cultura totalmente diversa dalla mia, da sola!!!
E lui? A lui non fregava nulla! Ci potete credere?? Voi ve lo sareste aspettato? Dopo tutti quei mesi bellissimi, dopo che lui mi ha guardata negli occhi dicendomi “Ti Amo”, ed io ci avevo creduto! Ci avevo creduto!!! Che attore…
Stavo malissimo, mi aveva distrutto completamente, e io volevo solo tornare a casa… che cavolo ci facevo lì? Ero lì per lui! E lui non provava niente per me! In tutti quei mesi, neanche un sentimento di amicizia almeno, amicizia! No, mi ha semplicemente usata e scaricata lì con una scusa.
vista2E non sapete, anche se per fortuna mi ha “recuperata” un nostro comune amico nei giorni seguenti, quanti messaggi gli mandavo ogni giorno perché non potevo credere che non provasse niente di niente. Non potevo credere che qualcuno si comportasse così, dopo tutto l’amore che gli avevo dimostrato (cavoli, ero andata in Giappone per lui!!!), e volevo credere in quella storia della madre. Anche se di certo una cosa la sapevo: era un codardo. Sì, perché neanche la dignità di dirmelo in faccia, e perché, ebbene sì, i braccialetti me li ha spediti in hotel pur di non incontrarmi. E io non sapevo dove trovarlo, i nostri comuni amici erano sì amici miei (e mi hanno tenuto compagnia e nonostante tutto fatto amare Tokyo), ma anche suoi, e lui si lasciava proteggere come un codardo, grande e grosso come era.
Quindi ho lasciato Tokyo quando sono dovuta tornare in Italia, senza averlo visto, senza avergli potuto parlare. Purtroppo una settimana dopo ho scoperto la verità su Naoki, da una ragazza che già conoscevo su facebook e che ha taciuto perché “non poteva avvertire tutte le ragazze con cui lui parlava”.
Ma che cavolo, c’era ben scritto che eravamo ufficialmente fidanzati! E comunque sì, avrebbe dovuto raccontare la sua di storia a tutte le ragazze con cui lui parlava! Perché, anche se io non le avessi creduto, allora la colpa per la mia “credulità” sarebbe stata mia. Per questo lo scrivo qui e ora, perché comunque io avrei voluto che qualcuno me lo avesse detto chi è in realtà Naoki.
Praticamente, e ve lo dico in breve, non è sicuramente un ragazzo a posto, è crudele con le ragazze quando ottiene ciò che vuole, non ha sentimenti. Mi ha detto particolari privati della sua vita, ma molte persone hanno avuto genitori separati o sono stati abbandonati e non sono come lui. Quindi io non lo giustifico! Al contrario, una volta trovata una ragazza che sinceramente lo amava avrebbe dovuto essere felice, invece di trattarla… in modo per cui non ci sono parole. In modo non “umano”, perché una persona non avrebbe mai fatto ciò che ha fatto lui.
Ed ecco il vero lavoro di Naoki, altro che supermarket, ecco perché era spesso stanchissimo e perché un paio di volte mi aveva mandato dei messaggi dove mi diceva che era in ospedale per aver bevuto troppo: era un HOST!!! Ragazzi chiusi in club o per strada, che si vendono, che bevono l’impossibile anche se stanno male, anche se vomitano sangue, per far guadagnare soldi al loro club, bevendo loro e facendo bere le loro clienti (che ovviamente pagano da bere anche agli host), clienti che spesso fanno regali costosi e di marca.
La vita intera di un host è una bugia, sono fatti per dire alle donne ciò che queste vogliono sentirsi dire. E così lui ha fatto con me. Ma il tuo lavoro del cavolo fallo in Giappone, non fare venire una povera ragazza dall’Italia, per cosa poi? Per essere un trofeo, per una notte, perché sopratutto le “gaijin” (e ora odio sta parola), le straniere bionde, ora sono un trofeo per questi ragazzi giapponesi, in particolare per gli host! Senza parole…

Adesso lui frequenta l’università a Sydney, felice come una Pasqua, e dicendo che “ufficialmente fidanzati” era solo una scritta su internet! Sì, ma io 14 ore di volo le ho fatte davvero! E lui lo sapeva, e per 9 mesi mi ha tenuta legata con parole stupende. Si vende bene il ragazzo, sicuramente era uno fra gli host più richiesti.
Purtroppo si vende ancora bene, perché recita ancora lo stesso copione: in cerca di una ragazza per la vita, con cui avere dei bambini.
Ebbene sì, come lo ha detto a quella ragazza che mi ha avvertita troppo tardi, come lo ha detto a me, così lo dice ora. Chi sarà la prossima? O le prossime?
Per questo vi ho raccontato la mia storia: non voglio che ciò che è successo a me succeda ad altre!
Quindi, ragazze, sì… vi piacciono i ragazzi giapponesi, magari li sentite su internet, chattate con loro… ma state attente!!! In realtà quella persona che vi sembra bellissima, in realtà potrebbe essere un diavolo, meglio non fidarsi che buttarsi come me.
Sicuramente non è facile credere che una persona che a voi sembra stupenda sia in realtà cattiva, come sono sicura che se le “amiche” di Naoki leggessero questa mia storia darebbero ragione a lui non credendomi. C’è chi sa vendersi molto bene e può farvi credere ciò che vuole. Il problema è che voi ci credete.
Ora generalizzo, non dico che sono tutti così, ma state attente!

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