Gentile Redazione,
desidero sottoporre alla vostra Attenzione la mia attuale situazione.Mi chiamo *****, sono una cittadina Italiana che ha avuto la fortuna di poter vivere e studiare all’estero ma allo stesso tempo la sfortuna di incontrare e avere una relazione sentimentale con un cittadino non UE. Sfortuna causata dal ritorno in Italia e dall’inizio di un incubo che ormai dura da sette mesi chiamato: VISTO.
La mia storia inizia quando, durante i miei studi a Città de Capo, ho incontrato il mio attuale fidanzato. Abbiamo vissuto insieme i tre anni di studi ma alla conclusione di essi siamo tornati nei nostri rispettivi paesi: Io in Italia e lui a Kinshasa DRC … e questa è la nota dolente.
Abbiamo iniziato la lunga battaglia con l’Ambasciata Italiana dell’Ambasciatore *** ****** per l’ottenimento di un permesso di breve soggiorno.
Il cinque ottobre chiamiamo per avere un appuntamento che viene fissato per il 27/01/2011: dopo più di tre mesi!!!!
Mi armo di tanta tanta pazienza ma decidiamo di aspettare e rispettare la data dell’appuntamento.
Premetto che sia io che il mio fidanzato non abbiamo problemi economici. Sono titolare di due attività , do lavoro a diverse persone, pago le tasse e dichiaro il mio reddito come tutti.
Il 27/01 il mio fidanzato si reca in ambasciata con tutti i documenti: assicurazione, biglietto aereo a/r, estratto conto di 10.000 euro ( neanche dovesse andare su Marte), un corso di lingua italiana prepagato e alloggio.
L’ufficio visti risponde che non rilasciano visti per studio di lingua italiana e non accetta neanche di ricevere la domanda.
Il visto da noi richiesto era un visto di breve soggiorno di tre settimane nelle quali avrebbe frequentato anche un corso di lingua italiana… ma che c’è di male???????
Ho scritto all’Ambasciatore facendogli presente la situazione e che l’ufficio visti non solo si è rifiutato di ricevere la domanda ma che ad una Nostra richiesta di presentare una nuova domanda ha fissato il prossimo appuntamento per il 27/04/2011: ALTRI 3 MESI!
Questa la risposta dell’Ambasciatore:
Gentile Signorina, purtroppo, le richieste di visto sono molte ed il personale dell’Ambasciata non può che evaderne un numero limitato al giorno. Il giorno dell’appuntamento non può essere modificato, perché bisognerebbe penalizzare un altro richiedente. Il Signor ****aveva chiesto un visto per scuola di lingua, e non per turismo, e per questo la sua richiesta è stata respinta. Se chiede un visto per turismo, non vi sono problemi, purché possa dimostrare che dispone di mezzi finanziari sufficienti.
Distinti saluti,
*** ******
Io non ho parole per decrivere il mio attuale stato d’animo. Amare è un diritto che, in uno stato democratico, dovrebbe essere garantito in quanto esigenza primaria connaturata all’esistenza stessa degli esseri umani. Il diritto di vivere con le persone che si amano, anche solo per un breve periodo, dovrebbe essere riconosciuto a tutti indistintamente.
Eppure per molti italiani che hanno legami affettivi con cittadini stranieri, amare, il semplice incontrarsi e continuare ad amarsi, è reso sempre più difficile ed in alcuni casi impossibile. L’attuale regime dei visti d’ingresso non riconosce questa possibilità : visite negate dei parenti ai propri familiari italiani, ricongiungimenti ottenuti dopo indicibili sforzi, relazioni sentimentali non solo non riconosciute ma ostacolate in tutti i modi da quella burocrazia che spesso interpreta approssimando per eccesso.
Allo stato attuale sono sette mesi che non riesco ad incontrare il mio compagno e sono consapevole che il 27 aprile non sarà lo step finale … perché ancora una volta ci sarà da attendere altri e altri lunghi mesi fatti di silenzi e ingiustizie.
A me non interessa ascoltare per l’ennesima volta la situazione difficile che siamo costretti a vivere in Italia a causa dell’immigrazione illegale…. a me interessa solo poter trascorrere un po’ di tempo con il mio compagno e non sono disposta a scendere a compromessi ed essere costretta a contrarre matrimonio all’estero: Io sono italiana, vivo in Italia, lavoro in Italia e ho diritto ad essere felice senza che nessuna ambasciata o funzionario possa decidere della mia felicità !
E in quanto al mio fidanzato se fosse stato un clandestino già sarebbe sbarcato a Lampedusa!
Non so più cosa fare …. le attese, i giorni, i mesi diventano sempre più lunghi e ho detto che non ho problemi economici ma questo non vuol dire che io possa permettermi di viaggiare continuamente.
Io vivo con il costante timore che se dovesse accadere qualcosa di spiacevole a me o a lui non avremmo neanche la possibilità di stare vicini…. è giusto che la causa sia solo un VISTO???