Oggi sulla community di Facebook ho letto questo messaggio che Stella ha lasciato:
“Ma come fanno le mogli che vedono i mariti un mese all’anno, perché magari loro in Africa e i mariti in Europa, a poter sperare che i mariti possano rimanere fedeli”.
Devo essere sincera, in un primo momento invece io mi sono chiesta : ma come fanno le donne italiane a sperare che i mariti africani, durante le loro Tournée di svariati mesi, possono rimanere fedeli.
Prima di tutto c’è da capire una cosa che mi chiedo: si stabilisce, scusatemi Lui stabilisce perché nessuna donna sarà mai d’accordo ammenochè non abbia trascorso la notte tra fumo e alcool, che deve recarsi “a casa”. Già qui c’è da fare da un appunto: se è quella che. dopo 10 anni di matrimonio e 8 di fidanzamento. considera “casa” allora questa qui in italia cosa è? Una sorta di bed and breakfast? Una guest house?
Ora il periodo da trascorrere in questa “casa” può variare: le più fortunate possono sperare in 1 settimana, le meno fortunate in 3 mesi e diciamocelo le sfortunate e sfortunatissime in un periodo che va tra i 6 mesi e 1 anno, dove a questo punto più che un ” un viaggio a casa” diventa un “ritorno a casa in via stabile”.
Ora ciò che mi incuriosisce sono le dinamiche : cioè come si fa? Perché un conto è essere solo fidanzati e un altro è essere sposati. Il matrimonio, come voi sapete, comporta tutta una fila di responsabilità da non sottovalutare . Ora, ammenochè non vivete sotto ai ponti, avete come minimo un affitto da pagare o una rata del mutuo che vi scade ogni 5 del mese. Quindi? Come funziona? Escludendo che vostro marito lavori per la camera dei deputanti dove anche se non ti rechi a lavorare ti pagano profumatamente, io mi chiedo come si fa? Al proprietario di casa in questi 3 o 6 mesi dite che vostro marito è tornato a casa? Quando la banca vi chiama e vi fa presente che alla terza rata del mutuo scoperta agiranno per vie legali con conseguente iscrizione al Crif e al cai cosa dite? Mio marito ha 36 anni aveva bisogno di stare un po’ con i genitori?
A questo si aggiunge un ménage familiare davvero complicato: ENEL, TASSE SUI BENI IMMOBILI, ACQUA, GAS, TELEFONO, TASSE SUI RIFIUTI, ASSICURAZIONE AUTO etc. Vostro marito vi molla a casa per mesi, quindi con uno stipendio in meno per 3 mesi, perché se io fossi il datore di lavoro di vostro marito non solo gli toglierei lo stipendio ma anche i documenti perché non si molla una donna a casa da sola con tutti questi problemi, e voi come ve la spicciate? Lo telefonate?
Non dimenticate che potrebbero esserci anche dei figli. Quindi partiamo per ipotesi : Io sono una donna di 30 anni con due bambini. Abbiamo una casa con un mutuo e una rata con scadenza mensile. Publiservizi mi invia periodicamente le cartelle con le tasse da pagare. Periodicamente ricevo le mie fatture per le forniture a casa. I miei due bambini, che ovviamente non sono bambolotti, necessitano di: mangiare, andare a scuola, vestire, fare sport, uscire e crescere. Mio marito mi dice che deve “tornare a casa” : quindi o decido di piazzarmi sulle rotaie e aspettare il primo freccia argento che passa oppure deciderò di andare da un mago perché faccia una di quelle fatture ( in questo caso non sono quelle di enel servizio elettrico) a mio marito in modo che lo tolga dalla faccia della terra per sempre!
Ve lo dico io come si fa: Non posso ammettere prima di tutto che un ipotetico marito chiuda la porta e si dimentichi delle sue responsabilità: moglie, figli, casa, lavoro, doveri. La vita che conduciamo noi in Italia è molto diversa da quella che un’ipotetica moglie in africa o in india potrebbe condurre. In africa, in india e in altri paesi similari, le donne vengono accolte da una famiglia clan: si vive in famiglia e non da soli e in assenza del marito ci sarà qualcuno che si prenderà cura della moglie e dei figli. Ma in italia tutto questo non esiste: diciamocelo chiaro e tondo! E’ vero posso comprendere che non sia facile vivere lontano da chi si ama ma nel momento in cui si compiono delle scelte bisogna anche aver il fegato di portarle avanti senza far soffrire le persone che ci circondano.
Noi donne Italiane, non voglio generalizzare, abbiamo avuto l’esempio dei nostri padri che durante la nostra infanzia hanno fatto sacrifici esagerati pur di farci andare a scuola, accontentarci in tutti i modi e mantenerci fino all’ultimo giorno di università. Ma, ho visto mio padre viaggiare per lavoro, viaggi di una settimana e tornare sempre a casa per stare con i suoi figli e l’ho visto stanco e distrutto pur di fare felici i suoi figli .. e non l’ho mai sentito dire: sai cosa c’è di nuovo? me ne vado tre mesi a casa dei miei!
Concludendo: la domanda non è se saranno fedeli o meno, ma la domanda è se saranno fedeli alla loro famiglia, ai loro doveri di mariti e padri.
Tutte noi abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa, alcune di voi a una vita più facile e più serena, altre ai loro sogni, altre magari a un lavoro migliore. La vita è fatta di conquiste ma anche di tante rinunce e non si può pretendere di ottenere tutto con il minimo sforzo. A me non interessa se le africalie penseranno che sarà giusto privare i figli di un’estate con i genitori al mare o di un giocattolo pur di spedire il padre “a casa”.. Se ho 35 anni e sono genitore e marito, allora devo esserlo fino in fondo.. non solo sulla carta!
Ma le donne africane non sono gelose che i loro mariti saltano da un letto a un altro qui in Europa? cioè ma come fanno?