Sono una musulmana innamorata di un italiano
September 29, 2014
Paradise Love
September 29, 2014

Un viaggio nella Sperimentazione (Dr. Chiara Barison)

Mi chiedete consigli ma non li volete sentire perché, in fondo, voi vorreste che io parlassi male degli uomini senegalesi, vorreste sentirvi dire che sono tutti uguali, che sono loro la causa dei vostri mali, loro che vi hanno usato, mentito, tradito. Loro che, tempo prima, vi hanno fatto sentire belle, desiderate, volute come era da tempo che non vi sentivate più, sì, belle, desiderate, volute ed è bastato un attimo davvero perché questa storia nascesse. E poi il mito della coppia mista, voi sì che siete alternative, controcorrente, comuniste, radical chic, voi che avete il fidanzato che arriva da un continente povero e tanti amici gay e il nero, quel colore tanto osteggiato ma oggi così tanto di moda. Mentono gli uomini senegalesi, mi dite. Voi che eravate piombate nello sconforto, lasciandovi andare, non curandovi più di voi, della vostra persona, della vostra personalità, del costro corpo, sciatte e troppo spesso, tristi, grigie. Ne avete cercata con forza una diversa, di personalità, quella senegalese, quella di yayefall, quella roots e non so quale altra ancora per piacere ad altri più che a voi stesse, per gongolarvi in complimenti che anche voi sapevate falsi. E’ impossibile essere amate se noi stesse non sappiamo amarci; impossibile pretendere sincerità quando noi, per prime, mentiamo a noi stesse; impossibile quando noi vestiamo abiti che non sono i nostri; creiamo una personalità che non ci è propria. Davvero sono loro ad essere i “cattivi”? La menzogna è propria della natura umana. Ognuno di noi, in situazione di difficoltà, tende alla bugia, per trarne vantaggio o per non subire un torto. E la realtà, per quanto vogliamo celarla, distorcerla, cambiarla, beh, alla fine, essa esce allo scoperto prepotente, come uno scarabocchio che cerchiamo di cancellare su un foglio. E’ lì, di fronte ai nostri occhi. No. Non sono solo i senegalesi che mentono, che ingannano, che usano. Noi donne usiamo noi stesse e la nostra voglia di avere una storia a tutti i costi, non ci importa nemmeno più delle peculiarità di ognuno, l’importante che sia nero, senegalese, diverso, costi quel che costi, anche il rispetto che noi stesse dovremmo avere di noi. E allora perdoniamo cose che prima non avremmo mai perdonato, ci facciamo mezzo di risoluzione di ogni problema, affettivo, economico, materiale, sentimentale. Non chiediamo nulla, perché, poverino, lui, immigrato e nero, è debole, ha bisogno di aiuto. Diamo e non chiediamo, siamo noi che dobbiamo capire. Accettiamo e ci va pure bene così. No. Non sono gli uomini. Sono le donne. Le donne che, testarde e cocciute, si tuffano in situazioni complesse negando l’evidenza, la verità, con quel pizzico di razzismo che, per quanto ci sforziamo, rimane radicato nella nostra coscienza più profonda. Quando impareremo a vedere nel nostro compagno un uomo e non un immigrato, un nero, un africano che dobbiamo assistere; un uomo pronto a sostenerci, amarci, aiutarci almeno quanto noi saremo disposte a fare con lui; quando impareremo che il rispetto e la reciprocità non generano dubbi ma danno certezze; quando saremo disposte ad amare finalmente noi stesse, a chiedere di più da noi stesse e per noi stesse, forse e dico, solo forse, ritorneremo a sorridere, a sperare. Ci sono storie felici, ma quelle non fanno rumore, la gente è oggi troppo impegnata a nutrirsi del dolore altrui, per affievolire il proprio. Il bene, l’amore non fanno ascolti, non interessa, genera solo gelosia e invidia. Io mi cullo finalmente nei pensieri positivi, come tanti anni fa, a Londra, ora che finalmente ho imparato ad amarmi, ora che finalmente ho imparato a rispettarmi, ora che ho imparato a non temere l’amore e ad affrontate la solitudine. Ora che ho finalmente imparato a non temere di chiedere di essere amata come ho sempre sognato. No. Non sono i senegalesi che mentono, non ve lo dirò, per farvi piacere. Siamo noi che troppo spesso mentiamo a noi stesse. E riascolto Roxanne da una stanza che dà su una Yoff affollata e rumorosa, un po’ meno incosciente, un po’ più adulta ma pur sempre speranzosa. Prima o poi, qualcosa di positivo accadrà anche al mio cuore stanco.

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